EVO RISTORANTE

Ogni emozione produce una vibrazione, tutto ciò che produce una vibrazione emette un suono. Da ricerca e studio, dalla sensibilità, ed infine dall’abilità manuale nasce, come traduzione dell’emozione provata, l’abito dello stilista, il quadro di un pittore, il piatto di alta cucina dello chef, lo scatto di un fotografo…

Il suono dunque è insito in ogni processo creativo, coglierlo permette di amplificare il messaggio trasmesso dall’artista e di coinvolgere maggiormente il fruitore dell’opera. Così, dopo aver conosciuto la storia di ogni piatto, aver assistito alla preparazione e, naturalmente, l’assaggio, è stato realizzato l’album musicale di Evo Ristorante, nato dal connubio di gusto, tatto, vista e olfatto del menù realizzato dallo Chef Gianvito Matarrese.  

L’intero album accompagna i conviviali lungo il loro percorso all’interno del ristorante e per creare una sinergia totale con l’esperienza, la musica è stata realizzata utilizzando la frequenza aurea a 432 Hz.

Per ciascun piatto è stato inoltre realizzato un breve estratto pubblicitario, dotando così il ristorante di una firma musicale che, fungendo da soggetto itinerante, vive di volta in volta una metamorfosi ritmica e armonica nel corso del viaggio culinario. Possiamo così dire che la cucina si appropria dell’unico senso che fino ad oggi non è stato possibile mettere a tavola.

 

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Piatti realizzati dallo Chef Gianvito Matarrese di Evo Ristorante

 

Tartare di Manzo, Riccio Aneto e Mascarpone

L’inaspettato contrasto tra il colore rosso della carne di manzo ed il sapore fresco e leggero del piatto, produce una musica inizialmente dolce ed accomodante, che pian piano lascia il posto all’incertezza per poi risolvere sulla cadenza finale del tema, rimarcando il messaggio d’amore con cui il piatto viene completato.

 

 

Uovo, Brie e Prezzemolo

Gli eterei archi evocano il tartufo il cui odore risalta al momento dell’arrivo del piatto, per poi ritrovarlo alla fine della degustazione quando sarà d’obbligo fare la “scarpetta”. Il tema eseguito dal Flicorno in un contesto apparentemente non congeniale ad esso per ritmo e sonorità, rappresenta l’utilizzo del Brie nel raggiungimento di un risultato finale unico ed inaspettato. Vi è anche il riferimento alla modalità di cottura dell’uovo, reso possibile dal battimento che fa da sfondo: ottenuto con una frequenza di circa 270 Hz, è riferito ai parametri reali (temperatura di 60°C per 45′, dunque 45×60 = 2700).

 

 

Fagotto di Bufala, Salsa nera Capperi e Pane, Capasanta laccata al Caramello

Qui si è giocato sullo spazio occupato dai vari ingredienti. Il tema principale del brano eseguito dal fagotto viene frammentato e posto in secondo piano, seguendo l’immagine della Capasanta non immediatamente visibile ma il cui sapore è indispensabile al risultato finale. La delicatezza che contraddistingue il piatto è rappresentata dall’atmosfera di fondo la quale, a seguito della concitazione per la scoperta della Capasanta, culmina nella “commozione” suscitata dal messaggio di pace, amore e speranza trasmesso dall’intera esperienza.

 

 

La Cartellata Che Voleva Essere Un Primo, Ricotta, Olive e Pomodoro

Siamo di fronte ad una interpretazione puramente concettuale del piatto, il quale sin dal titolo riflette un punto fondamentale della filosofia culinaria del ristorante: l’Evoluzione. La trasformazione in un primo piatto di un dolce tra i più caratteristici della nostra terra pugliese, si fa metafora di un vero e proprio viaggio iniziatico: dopo aver vissuto l’infanzia e la prima adolescenza nella terra madre, l’individuo cresce, va incontro a nuove esperienze e realtà finché il richiamo della propria voce interiore lo conduce alla ri-scoperta di sé e delle proprie radici: si giunge ad un nuovo inizio, si ricomincia il viaggio con la mente aperta, libera e consapevole, ed il cuore pieno di vita come quello di un bambino.

 

 

Bombette di Maiale, Glassate al Miele “Giannotta” all’Arancia Rossa, Caffè e Pomodoro

Il connubio tra la percezione visiva del piatto, riconducibile ad un quadro surrealista, e la qualità dei tre ingredienti principali, mais caramellato, bombetta e mayonnaise al pomodoro e caffè, crea un gusto nuovo nel fondersi tra loro ma allo stesso tempo gli ingredienti conservano la loro identità. Si assiste ad un multiverso sonoro, in cui diverse ambientazioni non solo possono esistere ma generano una nuova risultante musicale: un vero e proprio viaggio nello spazio/tempo tipico della dimensione onirica, sottolineato dalle gocce d’acqua, vettore di energia per eccellenza.

 

 

Tirababbà

La sensazione di volare provocata dalla crema al tiramisù e l’effetto sorpresa prodotto dalla nota di rum nascosta nel babà, si fondono in un piacere unico, veicolato dalla diversa consistenza del biscotto. Ecco allora che la sonorità riproduce l’esperienza: l’andamento dei fiati ed il tema della marimba, in un primo momento in apparente dissonanza, si fondono, facendo nascere un’unica armonia con l’ingresso degli archi.